domenica 13 maggio 2012

SUBURBIA - Resoconto finale stagione 2011/2012



Conferenza di fine anno


GENOVA: è stata una stagione con molti sapori, quella che si è chiusa quest’oggi con la conferenza stampa di fine anno per il SUBURBIA C.F.C., nel giorno in cui si gioca l'ormai classico torneo amichevole Kim Jong.

“Il retrogusto finale è però dolce” ha dichiarato il presidente “abbiamo riscattato la sciagurata stagione precedente, confermando che i colori bianco-blu-verdi sono nella élite del fantacalcio che conta”. “Certo, guardando la classifica finale,  il punto di differenza con la Sojuz fa un po’ rabbia: essere arrivati a una spanna da un premio – tra l’altro desideratissimo dall’arrembante direttore sportivo – fa venire molti rimpianti. Tuttavia la squadra ha dato sempre il massimo e non posso proprio rimproverare nulla né ai ragazzi né allo staff dell’allenatore. Che quindi è confermatissimo per la prossima stagione”.

Forse, le uniche colpe, sono quelle del presidente e di un mercato iniziale al disotto delle aspettative e delle dichiarazioni. La stagione della rinascita era infatti iniziata in grande stile. La necessità di un nuovo assetto societario e di un nuovo simbolo era stata abilmente mascherata dal cambio di sede. Abbandonato lo stanco e deluso pubblico parmigiano, il presidente aveva eccitato i genovesi con prospettive entusiasmanti. Non solo aveva portato in città il grande spettacolo della Burdesliga, ma prometteva di essere protagonista fin da subito.
La delusione, però, non tardò ad arrivare. Alla presentazione della squadra fu fin troppo chiaro che la rosa non era all’altezza delle aspettative. A testimoniarlo lo spropositato numero di fantamilioni non spesi; un’ambientazione troppo rapida alle abitudini cittadine?
In porta si presentavano tre portieri titolari di consolidata esperienza: i confermati Andujar e Mirante e l’esordiente Boruc. Anche la difesa appariva da subito di buon livello: accanto al graditissimo ritorno (nelle vesti di capitano) di Giorgio Chiellini, due centrali con il vizio del gol come Dias e Biava ed il promettente terzino serbo Basta. A centrocampo: il disastro. Nessun top player e troppe scommesse. E se un Seedorf troppo anziano per reggere da solo la squadra, poteva comunque far sperare in qualche gol, i rimanenti giocatori (citiamo Kucka, Birsa, Costant e Mannini) risultavano delle assolute incognite. Unica sicurezza Ledesma, centrocampista affidabile ma non particolarmente entusiasmante. Anche in attacco molte delusioni. Prima scelta un Marco Di Vaio, sicuramente d’esperienza, ma con gli anni migliori alle spalle da tempo. Come comprimari altre due scommesse, vinte solo se viste col senno di poi, Emanuele Calaiò e Rodrigo Palacio. Il quale durante la stagione diventerà fondamentale uomo simbolo e trascinatore della squadra.
Con queste premesse l’inizio non poteva che essere frustrante. Sconfitte e permanenza nelle zone tristemente frequentate nella passata stagione. Con gli scommettitori (peraltro abbastanza incompetenti) pronti a pronosticare un nuovo fallimento. Tuttavia quello che era stato presagio di sventura è stato trasformato in arma vincente: grazie al risveglio del noto fiuto per gli affari ed ad una cassaforte strabordante di denari il presidente si buttò a capofitto nel mercato piazzando colpi da vecchia volpe del fantacalcio.
E così, dalla dodicesima giornata, la squadra si inizia a rinnovare e comincia una storica scalata alla vetta. Arriva Lulic, arrembante terzino col vizio del gol, che costituirà con Basta la coppia di laterali difensivi migliore del campionato. Utile anche l’innesto a centrocampo del giovane olandese Emanuelson, capace di mettere a segno reti decisive, come una – storica – che valse la seconda vittoria contro la Sojuz. Fondamentale, infine, l’arrivo dell’americano Bradley autentico metronomo, che offrirà prestazioni di una continuità eccezionale.
Da segnalare, infine, l’abile mossa di mercato (“un po’ casuale” a detta del presidente) riguardante lo scambio Candreva – Gomez con i Bimbi. Con pochi fantamilioni ci si liberava del più noto beccamorto-portasfiga-untore-cugurra-iettatore dell’universo e ci si assicurava una scoppiettante ala sudamericana.
E così iniziava una infinita serie di vittorie che portava la squadra fino alle più alte vette della classifica, con la seconda posizione raggiunta nella trentaduesima giornata. Tra il pubblico tornava, man mano, l’entusiasmo fino all’eterna dichiarazione d’amore pronunciata dalla città verso i colori e verso Rodrigo Palacio dopo la doppia vittoria contro Sojuz e Bimbi nelle giornate diciottesima e diciannovesima.
Raggiunte le vette della classifica, la squadra si rilassava un po’ ed alcuni infortuni non consentivano di schierare la formazione tipo per diverso tempo. A lungo fermi Lulic e Basta, forse troppo “spremuti” , tornato in Argentina Andujar, fuori fino a fine stagione Calaiò, la compagine è venuta meno nei momenti decisivi. Gli infortuni però sono stati un’ulteriore occasione per dimostrare il fiuto del Presidente. Benassi sostituirà ottimamente il portiere sudamericano. Memorabile la promozione dalle giovanili di Gabbiadini: chiamato per sostituire Calaiò, veniva schierato alla prima occasione segnando il gol che valse la vittoria contro i futuri campioni di Mordor. Bruciato il fuoco di paglia, fu rispedito rapidamente al mittente in attesa di nuova necessità.

In ogni caso il terzo posto, per una, di fatto “neopromossa” è un’ottima posizione. Peccato per il punto di distanza dalla seconda, che però testimonia un campionato competitivo fino alle ultime giornate. Da ricordare, infine, lo score negli scontri diretti con la Sojuz: 3-1 per i “paperi di gomma”. Forse proprio i 9 punti che consegnarono, per l’ennesima volta, alla Sojuz la piazza d’onore.
Propositi per l’anno prossimo? “Imparare dagli errori fatti, e puntare allo scudetto. Sarebbe infatti il decennale dal nostro primo (e ultimo) campionato vinto”.

Rimarrà qualcuno? “Terremmo volentieri buona parte della rosa, ma dipenderà anche dalla volontà dei giocatori”. Di certo, più di uno, è destinato a non rimanere. Per raggiunti limiti d’età.

POSIZIONE FINALE: 3
PUNTI: 60
CAPITANO: Giorgio Chiellini
UOMO SIMBOLO: Rodrigo Palacio
SORPRESE: Lulic, Basta, Bradley

LA STAGIONE PER IMMAGINI



Il nuovo allenatore indottrina il futuro Re di Genova dal ritiro sulle alture.




L'inizio è disperante, ma inizia ad arrivare qualche vittoria.




Qualcuno inizia ad ironizzare, ma il destino si rivolterà contro chi lo invoca precocemente...




Eliminato un grosso problema...




Inizia la serie delle vittorie. E delle sconfitte per la Sojuz...





Gli avversari iniziano a prendere paura...




E dopo la vittoria con i Bimbi ritorna l'amore del pubblico!




Gli infiltrati violano la sede, pubblicando alcune foto sulle strategie societarie...




Non tutte le operazioni di mercato vanno a buon fine!




Gabbiadini, uno dei tanti eroi di questa stagione!




La lotta per lo scudetto si fa interessante..




Ultima giornata dal sapore dolce-amaro.
Ma per la Sojuz è la terza sconfitta stagionale!

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